
Il podcast con un’altra lettura sta QUA
Nel 1991 la nave Vlora portò qua da noi in Italia un sacco di cittadini albanesi che volevano scappare da una situazione evidentemente difficile da loro.
Adesso noi, quasi 35 anni dopo, percorriamo la stessa tratta al contrario, ma con una nave dell’esercito italiano, la Cassiopea.
La usiamo per trasportare in Albania una quarantina di persone arrivate in Italia su barconi fatiscenti.
Come al solito questi poveracci ce li hanno rimandati indietro perché non possono rimanere là in Albania, in quella struttura costruita da noi con risorse degli italiani in terra straniera.
Almeno per i numeri quindi erano più bravi quelli del ’91. E pure più stabili nella permanenza dei trasportati.
Certo noi sul servizio rimaniamo insuperabili. Sono infatti più le persone impiegate nella gestione della nave che i passeggeri.
Le strutture che ospitano poi i migranti, costruite a tempo di record, sfoggeranno sicuramente tutta la sicurezza che serve, al contrario di come stava il molo in Puglia anni fa.
Strutture piene di cani randagi, ma gestite da personale militare italiano dicono ben pagato.
Giustamente, ma per ora sembra poco impegnato.
Però mi domando:
In un paese dove il Presidente del Consiglio definisce “Pizzo di stato” le tasse, noi qua, molto più modestamente, possiamo pensare a questi trasferimenti di poveracci sballottati come ad un’operazione di “Scafismo di Stato“?
E mi domando:
Ma oggi, alla luce di come stanno andando le cose, la Presidente Meloni rifarebbe la scelta dell’Albania per ospitare al massimo 3000 migranti spendendo quasi un miliardo di euro?
Boh! Forse no.