CURVA NORD CONTRO CURVA SUD

Sembra un po’ questo l’atteggiamento della maggior parte di chi decide di dire la sua su qualsiasi argomento e su qualsiasi mezzo.

Succede così da sempre nei talk show televisivi dove affermati professionisti si trovano a difendere posizioni di cui fino al giorno prima non sapevano niente.

Succede sui giornali. Succede anche e soprattutto sui social media che offrono una maggiore facilità per dire ognuno la sua, come ci ricorda anche Umberto Eco.

Sono veloci i social. Così veloci che a volte ci si dimentica anche di riflettere prima di sbilanciarsi in giudizi.

Spesso persone tranquille e responsabili, si tuffano nel vorticoso fiume delle polemiche e rischiano di venire travolte dalla corrente.

Peccato.

A me non sempre riesce di riflettere a fondo prima di parlare, ma mi sforzo ogni volta di farlo.

Mi aiuta ad affrontare il discorso mirando verso la soluzione se questa c’è.

È il caso dell’ambulanza arrivata con forte ritardo per soccorrere una persona investita ieri mattina in Piazza della Libertà.

Anche in questa occasione c’è stato chi, nei commenti al post, ha deciso di sparare a zero e chi si è arroccato in difesa del proprio lato della barricata.

Il fatto è che oggettivamente aspettare per un’ora (e anche più) l’intervento dei sanitari, è un problema.

Punto.

Poi possiamo capire che, come immagino, i mezzi disponibili siano pochi e in quel momento impegnati in altri e sicuramente più urgenti servizi, ma il tempo di intervento è importante e quando si allunga troppo, questo si chiama “problema”.

La colpa non è di nessuna delle persone coinvolte nel caso specifico.

Tutti disponibili e professionali a partire dai Vigili Urbani che hanno aiutato ed assistito lo sfortunato protagonista dell’incidente ed anche l’investitore.

Poi sono passate tutte le altre Forze dell’Ordine ad offrire aiuto. Le persone del bar, i turisti, i passanti, tutti equilibrati e risolutivi.

Anche gli operatori del 118 altamente professionali e soprattutto umani come mi è sempre capitato di vedere pure in altre occasioni.

Non dimentichiamo cosa è significato il settore sanitario nel periodo Covid da cui sembra si stia uscendo grazie soprattutto a loro oltre che alla ricerca.

Ma il problema dei tempi di intervento nelle operazioni di soccorso, rimane.

Sarebbe da provare a togliersi la maglia della squadra per cui si gioca e capire che il problema, se si riconosce che c’è, è di tutti.

Una società sana quando incontra un problema cerca la soluzione. Spesso, invece, ci si distrae alla ricerca del responsabile.

Magari si risolve uguale, ma così secondo me ci vuole di più.

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