LA BANDA DELL’ARMATA

(sulla musica di “La banda dell’Ortica”. E. Jannacci)

(Parlato) Faceva il Runner nella banda dell’Armata ma era dura, non ce la faceva quasi più, ed è stato così che sono arrivati tutti senza fiatone, sono arrivati tutti, tutti, tutti, fuori che lui.

(Cantato) Lui era ancora che correva nella notte,
Quand’è passato avanti a lui un vecchietto sprint
insomma un guercio, tre sciancati e uno rotto,
Manco una piega lu l’ha fa, gnanca un plissé

Faceva il runner con la banda dell’Armata
Faceva il runner per la sua grande passion.

(Parlato) Così veloci come quelli dell’Armata… son rimasti lì all’arrivo ad aspettare lui, poi hanno detto “porca vacca porca troia, il nostro runner, brutta bestia, ma dov’è”?

(Cantato) Lui sempre fisso che correva nella notte
Con tanto affanno e veloce come che.
Perché per correr lui non ci faceva a botte
Ma camminare in quello invece andava ben.

Faceva il runner con la banda dell’Armata
Faceva il runner non sapeva manco lui perché
Ci sono stati pugni, spari, grida e botte,
li han mena’ via che era già mort quasi mesdì,
lui sempre fisso che correva nella notte
perché andava i stess de not cume del dì.

(Parlato) Ed è lì ancora come un tonto nella via, la gente passa, si sposta poco e poi, poi se ne va…lui circospetto guarda in giro e cerca l’ora, ma poi borbotta perché ormai l’è un po’ arrabbià.

(Cantato) Ed è arrabbiato con la banda dell’Armata
perché lui dice non si fa così ad andar

(Parlato) Dice “Ma come, a me mi lasciano qui di fuori, in mezzo al percorso, passano le macchine, i bambini vanno a scuola e loro, loro chissà quand’è che si fanno vedere …e poi se ne stanno a cena e io qui a rotolar, a far così non arrivo più!!!

No, no, questo qui è proprio un correr da scorreggioni, io sono un runner, non un bamba, non ci sto più: io vengo via da questa banda di sbarbati, mi metto in proprio, così non ci penso più.

(Cantato) Faceva il runner con la banda dell’Armata
Faceva il runner senza poi saper perché…

Faceva il runner con la banda dell’Armata
Faceva il runner senza poi saper perché…

Canzone dedicata all’Armata Brancaleone.

Gruppo di persone che sono passate dallo stravacco sul divano davanti alla tv, a correre una maratona in 10 mesi di allenamento.

Il testo parla di me che, alla maratona di New York, sono partito di giorno e arrivato al traguardo di notte.

Ci ho anche pubblicato un libro che racconta le sofferenze, ma anche le fantastiche emozioni di quell’avventura.