DICE: MA POI TU CHI VOTI?

Ho incontrato oggi una persona che conosco da sempre. Non l’ho mai considerato un fine analista politico, ma un semplice onesto lavoratore. Ora รจ in pensione.

Uno che subisce molto il fascino delle chiacchiere (le sue) e che ama molto ascoltare la sua stessa voce mentre illustra le soluzioni definitive per tutti i problemi del mondo. Pace – Guerre – Fame – Lavoro – Immigrazione – Economia…

Strilla anche un po’ troppo quando ti spiega le sue idee, forse per dare forza a pensieri un po’ semplici.

Oggi gli ho chiesto: “Allora, se bisogna tornare alle urne tu che fai, voti gli stessi che ci troviamo al governo adesso come hai fatto un anno fa”?

Bella domanda, mi ha risposto lui a volume troppo alto e gesticolando anche se non serve.

Guarda, continua, ti racconto una cosa che mi รจ appena successa.

Dimmi

Ho avuto bisogno di fare uno stato di famiglia in carta semplice. L’impiegato me l’ha voluto per forza fare in bollo e ho dovuto pagare 16 euro. Mi hanno rubato dei soldi quindi, perchรฉ a me serve in carta semplice. Capito?

Ti pare un’Italia giusta questa?

Adesso dimmi pure. Chi voteresti in un paese come il nostro?

Ma il suo voto, mi รจ venuto da pensare, vale veramente come il mio o come quello di chi fatica per capire e ci si impegna pure?

Sarร  giusta ‘sta cosa?

Ecco, mo dimmi te in un’Italia cosรฌ chi votare.

Ooops!!!

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