Ci siamo.
Arriva il momento del ballottaggio. Un termine che pare derivi dalla lingua francese e fa riferimento alle palline che chi vota lascia nell’urna quando ci sono due sole scelte.
Pallina Nera o Pallina Bianca?
Da una parte una persona che si è lasciata sostenere dalla destra.
Quella destra che non ha mai rinnegato niente del passato. Quella che guarda con simpatia ai momenti peggiori della storia del nostro paese. Pallina nera.
Li conosciamo un po’ tutti quei personaggi e l’anagrafe ci consente di ricordarne anche i percorsi mai condivisi né condivisibili.
Dall’altra c’è l’euforia di tante persone che pare non aspettassero altro che ritrovarsi insieme. Pallina bianca.
Percorsi diversi da quelli di prima, ma diversi anche fra loro stessi.
Gira che ti rigira, lì si ritrovano oggi. Domani vedremo.
Niente…
Ormai l’essere da troppo tempo lontani dalle vittorie degli anni passati, ha creato un gruppone di persone affette da bruxismo, che sorridono a denti stretti e sussurrano… “…vabbè, tanto peggio di così…”
Ma mo, se uno come me non si dovesse ritrovare in nessuna delle due posizioni, che deve da fa’?
Io ho sempre votato.
Sempre.
Solo una volta ho zompato questo impegno perché ero in Messico per lavoro e non mi è stato possibile anche se ho provato a farlo in ambasciata, ma troppo complicato.
Per il resto sono sempre andato alle urne.
Quasi mai convinto di scegliere il migliore.
La maggior parte delle volte mi sono dovuto accontentare del meno peggio, altre addirittura del meno peggissimo.
E questa volta ci risiamo.
Che faccio? Lascio decidere agli altri, oppure faccio una timida crocetta senza convinzione? Senza forzare troppo la matita sulla ruvida carta della scheda.
Ancora non lo so, pure se mancano pochi giorni al voto. Una settimana sola.
Magari potrei votare quello meno preoccupante fra i due, tracciando la spunta con la mano sinistra, io che scrivo con la destra.
Boh, magari basta questo. Chissà.
Speriamo bene che poi dopotutto io sono fra quelli che a Spoleto ci tengono sul serio.
E per questo cerco ancora fra le proposte elettorali di questi giorni, chi alla città di Spoleto può dare, fra i tanti che possono prendere, perché l’osso non è ancora del tutto spolpato.
Non ancora.