Nel mondo del lavoro ci sono tante persone che fanno finta di lavorare, di impegnarsi parecchio, magari anche con grande fatica.
Succede pure in teatro, soprattutto quando c’è bisogno di fare uno sforzo in più persone per spostare un carico pesante o sollevare qualcosa di impegnativo appendendosi a delle corde.
In mezzo a quelli che onestamente lavorano per spostare, sollevare, spingere, tirare, ci sono sempre anche quelli che fanno finta.
Nel mucchio non è raro trovare qualcuno di quelli che “ci fanno di faccia”.
Detto così pare un piccolo scioglilingua, ma in realtà è la corretta descrizione di chi si appende alle corde che tutti insieme stanno tirando e, anche senza impegnarsi, assume l’espressione di chi sta facendo un grande sforzo.
Sono quelli che ci fanno di faccia.
Cioè solo con l’espressione del viso.
Da lì nasce il detto “Almeno facci di faccia” rivolto a chi addirittura non fa manco finta di aiutare.
C’è anche quello che rimane con un’espressione neutra non come i colleghi più scafati che almeno ci fanno di faccia, appunto. Quello che si attacca svogliatamente alle corde o che si appoggia al carro da spingere e se ne sta lì guardandosi intorno.
I malfidati a volte, quando vedono quelle espressioni troppo sofferenti, che sarebbe da fotografare, vanno a toccare il bicipite di chi ci fa di faccia, per scoprire un muscolo flaccido. Che non lavora insomma.
Ecco, chi ci fa di faccia, ci fa solo di faccia.
Alla faccia di chi si dà da fare sul serio per cercare di mandare avanti il mondo.