L’OSPEDALE DI SPOLETO. INCONTRO ALLA PALAZZINA MICHELI


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

da I Comitati Pro Ospedale e Sanità Pubblica:

Si è svolta alla Palazzina Micheli, la conferenza stampa incontro, indetta dai Comitati Pro Ospedale, in difesa del San Matteo e della Sanità pubblica. Quello che segue è il resoconto delle informazioni che i Comitati hanno prodotto e degli impegni presi
INIZIAMO COL DIRE CHE IN REGIONE NON HANNO PRESO ANCORA IN CARICO IL PIANO SANITARIO. E ALLO STESSO TEMPO CHE DOBBIAMO PREPARARCI AL MOMENTO IN CUI IL CONSIGLIO REGIONALE DELIBERERA’ SUL PIANO SANITARIO DELLA REGIONE UMBRIA, DOVE SI DECIDERANNO LE SORTI DELL’ OSPEDALE DI SPOLETO.

Sappiamo per esperienza che i tempi lunghi scoraggiano la protesta e favoriscono le logiche aziendali nella sanità.

Dobbiamo perciò marcare a uomo la controparte, ovvero il governo regionale, per raggiungere il risultato della riapertura di tutti i reparti ante covid dell’ospedale di Spoleto, come base per fare del San Matteo un vero Ospedale DEA di primo livello.

Sarà perciò necessario continuare la mobilitazione per vincere ogni ritardo e ogni resistenza ancora in essere.

Questo per ciò che riguarda Comitati, Associazioni e Sindacati.

La parte istituzionale, a partire da Sindaco e Amministrazione, in parallelo alla iniziativa popolare in atto ha prodotto un primo passaggio indispensabile alla richiesta di deroga, per quello che riguarda il Punto nascita, reparti Ostetricia Ginecologia Pediatria. È stato richiesto formalmente al Direttore De Fino di avere il quadro delle spese (bilancio) e dell’organizzazione dei servizi, richiesta a cui, non è stata data a tutt’oggi risposta. Una chiara tattica dilatoria quella dell’ASL che come detto favorisce i responsabili della chiusura dei reparti del San Matteo e crea sfiducia nella popolazione.

Inoltre come già comunicato in precedenza è stata attivata la Conferenza dei Sindaci del territorio della ASL 2, fatto seppur non decisivo comunque importante che ci permette di avere uno strumento in più per ottenere il risultato che cerchiamo.

C’è da aggiungere poi come informazione, che va conosciuta, l’affermazione dell’assessore Coletto che tutto tornerà come prima. Una affermazione che vale quello che vale, al pari della prima simile ad essa, quella famosa della Tesei. Quello che bisogna capire però è il contesto e cioè se la questione elettorale comincia a mettere un po’ di difficoltà a Tesei e soci, al punto da pensare di rivedere alcune scelte. Ma bisogna essere attenti.
Ovvero bisogna scartare qualsiasi proposta che configuri una deroga di
breve periodo.
È necessario avere invece una deroga che abbia un arco temporale ampio, di anni, per essere credibile. Per ridare forza a un servizio come il punto nascita ci vuole tempo. Una deroga di breve periodo assomiglia di più a una tattica del governo regionale per il periodo elettorale, e una scusante pronta per il periodo successivo: Avete visto! I nati non ci sono!

E bisogna stare attenti a non fare errori. Quando ad esempio si chiede con l’ostetricia ginecologia il ripristino della pediatria, bisogna avere chiaro che si sta richiedendo la riapertura del reparto di pediatria, non una OBI, ovvero l’osservazione breve pediatrica, perché senza reparto non può esserci riapertura del Punto nascita.

È bene poi mantenere il confronto scontro con la controparte del governo regionale su un piano chiaramente politico, e cioè che il punto centrale è quello di GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE A TUTTI I CITTADINI DEL NOSTRO TERRITORIO COME DI OGNI ALTRO TERRITORIO ANCHE ATTRAVERSO STRUTTURE OSPEDALIERE ADEGUATE (OSPEDALI DEA DI 1 LIVELLO).
NON E’ ACCETTABILE IN ALCUN MODO CHE L’OSPEDALE DI SPOLETO DIVENTI IN UMBRIA LA PRINCIPALE VITTIMA SACRIFICALE SULL’ALTARE DELLE POLITICHE CHE HANNO FATTO DELLA SANITA’ UN’AZIENDA, DELLA SALUTE UNA MERCE, E CHE HA SUBORDINATO IL DIRITTO ALLA CURA AI BILANCI DELLE ASL.

Quello che è successo nel territorio Spoleto Valnerina poi è stato attuato violando garanzie previste dalla legge a tutela dei territori svantaggiati e si continua sulla strada di aggiramento delle norme.
A questo proposito ci sono carte importanti da spendere sul piano del diritto, garanzie previste per legge, ma ignorate dal governo regionale A) la norma che configura ospedali DEA di 1 livello tutti quelli che ne possiedono le caratteristiche previste, che non sono minori di quanto già presente al San Matteo prima dell’ottobre 2020 ( quindi, non possono continuare a giocare sull’equivoco di un ospedale unico (il famoso Terzo Polo) ma che vede il San Matteo, di fatto, ridotto a Ospedale di Comunità B) la questione della salvaguardia secondo legge degli ospedali delle zone terremotate che non possono e non potevano essere chiusi o privati dei reparti fondamentali.
Argomenti che vanno utilizzati e spesi nel migliore dei modi.

Per quello che riguarda gli altri reparti e servizi non ci sono novità significative. Come già si sa la cardiologia, avrà, appena espletato il concorso, 4 nuovi medici, ma per il resto la battaglia rimane quella di un piano sanitario regionale che restituisca a Spoleto un vero Ospedale DEA di primo livello

In conclusione ripetiamo che le tempistiche sono fondamentali. I tempi lunghi scoraggiano la protesta e favoriscono le logiche aziendali nella sanità. Occorre perciò rilanciare subito l’iniziativa a ogni livello: popolare, istituzionale (regione comune parlamento), giudiziaria, là dove ne ricorra necessità.

Per questo comitati, associazioni, sindacati, partiti o loro esponenti che si stanno impegnando in questa battaglia, devono produrre, ORA, ogni iniziativa possibile dove operano, e in tutte le sedi opportune.

In ogni caso, in tempi brevi, il prossimo passo sarà raggiungere la sede del potere regionale e fare sentire in modo adeguato le nostre ragioni, per fare in modo che nel momento della decisione la nostra volontà pesi come un macigno.

I Comitati Pro Ospedale e Sanità Pubblica.

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