LA STAMPA

Copiato da Internet. L’originale sta QUA

– È permesso?
– Fust! Che piacere vederti. Vieni, vieni, accomodati! Perdona il disordine…
– Ma che succede? Tutta Magonza non fa altro che parlare di te. Dicono che Johannes Gutenberg ha inventato una macchina straordinaria.
– Non è una macchina, amico mio. È una tecnica. Ammira.

– Cosa sono?
– Li ho chiamati, caratteri mobili. Sono composti da una lega di antimonio, piombo e stagno, così raffreddano più in fretta.
– Sono solo le lettere.
– Esatto. Le lettere compongono le parole, le parole formano la pagina che viene poi coperta d’inchiostro e la pressa garantisce l’applicazione uniforme sulla carta.
– Mio dio.
– Niente più torchio xilografico, amico mio. I caratteri in questo modo possono essere riutilizzati per creare ogni tipo di testo, in maniera più veloce ed economica.
– Tu ti rendi conto di cosa hai costruito? Questo cambia tutto.E non solo per Magonza, ma per il mondo intero. Hai creato uno strumento che offre finalmente a tutti la possibilità di accedere ai libri, all’alfabetizzazione. Alla cultura. Questa tua tecnica unirà i popoli, avvicinerà le genti e schiuderà universalmente le porte della conoscenza alle grandi masse.
– Guarda, ti mostro una cosa che ho stampato.
– Stiamo parlando di un cambiamento epocale per l’umanità, qualcosa che influenzerà per sempre il corso della Storia. I tuoi caratteri mobili potrebbero essere la più grande invenzione dai tempi… aspetta, che c’è scritto?
– C’è scritto: fai il test per scoprire che personaggio Disney sei.
– In che senso?
– Vedi, tu rispondi alle domande e poi alla fine vedi che personaggio Disney ti risulta. A me è risultata Elsa. Credo perché sono solitario, ma anche forte e intraprendente.
– Sì, no, ho capito. Però pensavo che stampassi qualcosa di diverso.
– Tipo?
– Non lo so, la Bibbia?
– Ci ho provato, ma non me la legge nessuno. È troppo lunga. Adesso alla gente non interessano più sti papielli, vuole roba più breve, più agile, roba che può leggersi nella pausa aratro o mentre è in bagno a tossire sangue.
– Tipo?
– Tipo questa.
– «Non crederai mai a cosa ha detto l’Arcivescovo di Treviri.» Eh, ma non dice cosa ha detto?
– Infatti lo dice qua, in un altro foglio. Così te ne devi comprare due. Capisci la genialità?
–«Il nuovo taglio di capelli del Grande Elettore di Sassonia», «Dieci cose che non sapevi del Margravio del Brandeburgo.»
– In questo modo lo agganci il lettore e gli fornisci notizie brevi ma sfiziose.
– Aspetta, il Margravio del Brandeburgo fa davvero sesso con le capre?
– Non è che adesso dobbiamo controllare tutto quanto. È vero? Chissà. Ha la faccia di uno che potrebbe? Certamente. Questo basta a noi e basta anche ai nostri lettori. E comunque dentro l’articolo smentiamo tutto.
– È legale sta cosa?
– Ma certo, dai, è solo carta non farti tutti questi problemi. Ne stampiamo a centinaia ogni giorno. Esce quello nuovo che la gente si è già dimenticata quello vecchio. Va be’, vedo che non è il tuo genere, perché non provi con questo?
– «La top 10 delle ballate da taverna preferite dal re di Boemia.»
– Capito? Mischiamo l’alto e il basso, avviciniamo il potere al popolo, così lo rendiamo umano, accessibile, amico. Magari il re ha espropriato le tue terre, affamato la tua famiglia e costretto i tuoi figli a combattere e morire in guerra, ma guarda! Ascolta i Coldplay, proprio come te! Non siete poi così diversi tu e lui.
– Posso essere sincero?
– Certamente. Ah, aspetta.
– Cosa?
– Questa è per te.
– Cos’è?
– Una pagina sponsorizzata. Le attività del luogo ci pagano per creare pagine ad hoc per alcuni cittadini.
– Ma io non la voglio.
– Non importa, è tua, ti tocca leggerla.
– Qui dice che ci sono i vasi da notte in offerta.
– Sì, non sei contento?
– Come fa a sapere che mi serve un vaso da notte?
– Attraverso un complesso sistema tracciamo i tuoi desideri sulla base di quello che cerchi quotidianamente e permettiamo alle persone di stampare pagine personalizzate a seconda delle tue necessità. Io lo chiamo Algoritmo.
– Perché?
– Perché si chiama Algoritmo. Frate Algoritmo da Zuckerberg. Ti pedina tutto il giorno.
– Salve.
– È silenzioso come una marmotta e lavora per il piacere di farsi i cazzi degli altri.
– Questa cosa mi sembra… deprimente.
– Vuoi tirarti su di morale? Pronti! Guarda qui.
– Che è?
– Un memehauzen. Una stampa burlesca su pergamena che prende in giro i costumi d’oggi con arguti motteggi di spirito. Vedi? In questo c’è una tipa che viene palpeggiata e sotto c’è scritto: «Quando capisci che il tuo feudatario è un von Mediaset». Fa ridere.
– Insomma.
– O magari preferisci questa tenerissima immagine di un gattino.
– È il gatto più spaventoso che io abbia mai visto.
– Non siamo ancora bravi coi felini, ma ci stiamo lavorando. Sai che ci sono interi gruppi che si scambiano solo questo tipo di immagini? Un successone. E dai un’occhiata qui, la pagina più popolare del giorno.
– In che senso?
– Nel senso che piace a tutti. Tutti ne parlano. Riguarda la Guerra dei Cent’anni. È un argomento molto caldo. Perché non commenti?
– Commentare, a che scopo?
– Per partecipare al discorso.
– Ma io non voglio partecipare al discorso. Non ho niente da dire.
– E allora manda una preghiera.
– Una preghiera?
– Per le povere anime cristiane che abbiamo perduto. Per la situazione incresciosa. In questo modo partecipi in prima persona ai grandi cambiamenti del nostro tempo.
– Mi sembra un modo estremamente pigro e superficiale di prendere posizione su argomenti complicati.
– Sciocchezze! La gente vuole dire la sua e io le do l’opportunità di farlo quotidianamente. E poi dai, cosa può esserci di brutto in una grande massa continuamente invitata a dire la sua mentre viene progressivamente disabituata a informarsi?
– Mi vengono in mente solo cose brutte. Magari un litigio perenne?
– Ho pensato anche a quello. Grazie a Padre Algoritmo e al suo incessante lavoro di ricerca.
– Stalking.
– Ricerca. Sono riuscito a scoprire cosa piace a tutti.
– Tutti chi?
– Tutti i cittadini di Magonza. Dal fabbro, alla panettiera, fino all’orafo e allo speziale. So chi è pro Federico III, chi contro, chi è cristiano e chi no, chi è razzista, chi ha simpatie luterane, chi tradisce la moglie, chi beve, chi crede alle streghe e chi, completamente distaccato dalla realtà, rifiuta di crederci.
– E che te ne fai di tutte queste informazioni?
– Le uso! Le uso per dare alla gente ciò che vuole, così stampo per loro solo le pagine che gli possono davvero interessare e faccio in modo che entrino in contatto fra loro e si scambino pareri solo sulle notizie che hanno già un taglio che può piacergli.
– Ma in questo modo non si annulla completamente la discussione e il confronto finendo col costringere tutti in una bolla di rassicurazione e autoconferma delle proprie credenze dove non c’è nessuno spazio per la critica e i diversi punti di vista?
– Esatto! Prova a dirmi che non è bellissimo!
– È terrificante. Hai preso un’intuizione che avrebbe potuto cambiare il mondo e l’hai trasformata in un gigantesco macchinario in grado di ridurre ai minimi termini ogni tentativo di confronto, banalizzare argomenti importanti, diffondere umorismo da quattro soldi e far regredire ogni discussione a una rissa da bar. Non riesco a immaginare uno spreco di potenziale più grande e un’invenzione a lungo termine più pericolosa di questa.
– Oh. Quindi immagino che non vorrai vedere i miei cinguettii.
– Cinguettii?
– Messaggi brevi trasportati da passerotti. Ho scoperto che vanno il doppio più veloce del classico piccione viaggiatore. Certo, il messaggio deve essere brevissimo e semplificato, altrimenti il passero non lo regge e si schianta per terra.
– Oh, questa sembra quasi un’idea sensata. Per cosa viene usato?
– Delicata politica estera.
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