PERCHÉ SPARISCE UN POST?

Questa la domanda che mi hanno fatto un paio di iscritti al gruppo, riferendosi ad un contenuto dei giorni scorsi.
Lo spiego ancora perché credo sia giusto capire come funziona la pubblicazione qua.
Ci sono delle regole che vanno rispettate per fare in modo che questo, che è solo uno strumento, possa assolvere più facilmente al suo compito: quello di supportare il territorio contribuendo per quanto possibile ad unire i suoi abitanti per raggiungere risultati utili.

Anche i giornali tradizionali funzionano così:

C’è qualcuno che sceglie cosa pubblicare e cosa no.

Quel qualcuno segue delle direttive che si è dato all’inizio e ovviamente chi legge il giornale può scegliere di continuare ad informarsi attraverso quel canale o sceglierne un altro.

Per i giornali si chiama “Linea Editoriale”, sui social non lo so come si chiama, però funziona quasi uguale.

Facebook però, è andato un po’ oltre e ha deciso di essere in grado di bloccare o consentire in modo autonomo la pubblicazione di contenuti, sulla base delle regole del gruppo.

Mi spiego meglio.

Qualcuno scrive un post e lo invia.

Facebook lo analizza e decide se è pubblicabile oppure no.

Poi pubblica o blocca autonomamente.

Fine.

Ci pensa lui (Facebook) ormai con numeri esagerati. Io in un giorno autorizzo 15/20 post, lui a fine giornata ne ha pubblicati 200.

Quelli pubblicati, quando ci riesco, li vado a controllare e se mi rendo conto che invece che andare nella direzione di aiuto al territorio prendono un’altra strada, o se sono a rischio denuncia perché semplicemente si fanno nomi di persone, intervengo.

Se i commenti sono per la maggior parte rabbiosi e pieni di astio, li blocco.
Poi succede che qualcuno fatichi a capire e insiste troppo e male, allora lo banno e cancello il contenuto. Semplicemente.

Questo spazio non è, o non dovrebbe essere, una discarica dove ognuno può riversare le sue ansie personali, dove ci si può vendicare del vicino che ti guarda male, dove fare nomi di persone che non si comportano come ci si aspetta.
Qua si rischiano denunce e io questo vorrei evitarlo per tutti.

Quindi riassumendo: invio del postanalisi da parte di Facebookpubblicazione.

Se dopo questi passaggi io trovo qualcosa che va rimosso secondo le finalità che dicevo prima, semplicemente lo rimuovo.

Poi se c’è qualcuno che sgradevolmente la butta sul personale, in maniera offensiva, diffamatoria e insiste su posizioni contrarie al sereno vivere civile, verrà chiamato a renderne conto tanto le leggi esistono.

Ed esiste pure chi le deve far rispettare.

Dei giustizieri improvvisati, di quelli che strillano in piazza, di quelli che ti dicono come si fa invece di farlo direttamente loro, ho sempre diffidato.

Grazie a chi ha mostrato vicinanza e a chi ha segnalato i contenuti che mi erano sfuggiti.

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