GLI SCHERZI DELL’ULTIMA RECITA

A qualcuno sarà capitato di assistere all’ultima recita di uno spettacolo che è stato in tournée e quindi rappresentato molte volte. Una commedia di normale produzione in Italia, sballa spesso le centinaia di repliche.

A me è capitato anche, in passato, di lavorare in spettacoli particolarmente apprezzati dal pubblico, che in un paio di stagioni hanno raggiunto le 300 repliche.

Ogni sera sempre la stessa roba. Tutte le sere le stesse battute e la ricerca del consenso del pubblico in sala.

L’applauso, la risata, un collegamento con gli spettatori, mai automatico.

Anche in un lavoro creativo come quello del teatro c’è una forma di routine. Magari evoluta, ricercata, ma sempre di routine si tratta.

Durante la tournée si gioca sì un po’, ma non troppo. La liturgia dello spettacolo va rispettata e la paura che qualcosa si inceppi è sempre presente.

Tutto questo sparisce in occasione dell’ultima recita quando sono consentiti o meglio sono tollerati gli scherzi.

Sì, si cambiano le battute, si accentuano dei gesti, si ruba un applauso al collega e così via.

Un momento di rilassamento che dura tutto il tempo dello spettacolo.

Il gioco fra gli attori funziona se il pubblico non si accorge di niente ovviamente e se lo spettacolo conserva la sua dignità.

Ricordo ultime recite soprattutto all’estero dove ci si poteva concedere anche sostanziosi cambi delle battute.

La battuta “Una ignota forza vi guiderà” diventa in un attimo nel teatro di Mosca, “Una mignotta forse vi guiderà” e così via.

Tutto molto divertente forse anche per scrollarsi di dosso la tristezza per la fine di una compagnia teatrale.

Quindi qualcuno fra gli appassionati di teatro dal vivo, avrà sicuramente assistito ad un’ultima recita e senza rendersene conto sarà stato testimone di divertenti scherzi fra gli attori.

I tecnici no.

Non lo fanno.

Le luci non si cambiano, non si stravolgono, i movimenti di scena rimangono inappuntabili, con i costumi non si gioca.

Con il trucco, il make up sì, ma quello è roba degli attori, in camerino.

I tecnici invece rimangono professionali fino all’ultimo minuto.

Gli attori, buon per loro, hanno margini di manovra più elastici.

Ma gli scherzi ovviamente divertono anche i tecnici che sorridono pure loro alle trovate più strane.

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