COLAPESCE E DI MARTINO AL FESTIVAL DI SPOLETO

Il fumo c’è, mancano le salsicce purtroppo.
Chissà che ne pensano gli stranieri venuti a Spoleto per assistere alle proposte del Festival dei Due Mondi.
Se questo spettacolo l’avesse proposto Menotti ci sarebbe stata almeno un’interpellanza parlamentare.
Ma parecchi apprezzano eh!
Grazie Spolèto. Ma perché dicono Spolèto con la “e” aperta?
Colapesce e di Martino a Spoleto. Ma perché? Perché al Festival?
Quello che gli cambia la chitarra che si chiama Giampaolo, che cavolo fa? Come mai fa avanti e indietro con una chitarra con cui cambia quella di prima? Ma che chitarre usano che si scordano dopo ogni canzone eh, Giampà?
Sì, rischia di diventare il festival di “mezzo mondo”, altro che Due Mondi.
Il Colombo bianco che zompetta sul palco, lasciato da quelli che si sono sposati ieri al Duomo, pare apprezzare.
L’anno prossimo si aspettano gli Apaches, storico complesso spoletino, che fa musica anni ’70, ’80, magari in attesa che si ricompongano i Noi.
Vado via prima della fine?
Pare di essere alla festa dell’Unità di Senigallia.
Quindi un festival leggero anzi leggerissimo.
E manco escono agli applausi… anzi sì. E fanno un bis. Cantano Povera Patria
Sono rimasto fino alla fine, ma non tutti hanno fatto lo stesso. In parecchi hanno abbandonato. Non ce l’hanno fatta.
E intanto Giampaolo porta le chitarre

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