REDDITO UNIVERSALE?

Si comincia a sentire parlare da un po’ di Reddito Universale.

Un piccolo stipendio, cioè, da riconoscere a tutti. Se ne avrebbe il diritto per il solo fatto di essere al mondo.

Quest’idea segue quella del Reddito di Cittadinanza che ha fatto vincere le elezioni al partito che l’ha proposto, un po’ come andò quando Berlusconi promise “Un Milione di nuovi posti di lavoro”, o “l’innalzamento della pensione minima” per tutti.

Credo che se si cercasse di proporre invece che un reddito così solo perché respiri, un Lavoro per Tutti, semplicemente dividendosi quello che c’è da fare su questo pianeta per migliorarlo, sarebbe forse meglio.

Un lavoro che tenga conto delle capacità, della disponibilità, della volontà, della preparazione, della competenza di ognuno.

Ecco, un lavoro che dà diritto a un reddito, lo trovo più comprensibile.

Un lavoro per tutti, a partire dall’età giusta.

Ne risentirebbe il lavoro nero, diminuirebbe il grande serbatoio di manodopera della criminalità organizzata, diminuirebbero ulcere e suicidi… insomma aiuterebbe di brutto.

E le famiglie potrebbero mandare i figli a scuola invece che a lavorare nelle miniere o nelle cave.

Ecco, se bisogna dire una fregnaccia, meglio dirla grossa no?

Una birra

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