MEGLIO LA SANITÀ PRIVATA O QUELLA PUBBLICA?

Se ne parla da un po’. Un po’ troppo per la verità.

Le due posizioni che si confrontano, sono quelle che vedono gli estimatori della sanità privata contro quelli che la preferiscono pubblica.

Sono in tanti quelli che dicono “Paghiamo troppe tasse. Abbassiamole togliendo il diritto a curarsi grazie allo stato”.

E allora queste persone pensano che sarebbe meglio risolvere i problemi della salute un po’ come fanno negli Stati Uniti.

Ti fai una bella assicurazione privata e tanti saluti.

Problema risolto.

Chi è capitato da quelle parti, in America, anche solo una volta sa che se ti succede qualcosa per strada, quando arriva l’ambulanza, la prima cosa che ti chiede è come paghi. Se paghi tu tiri fuori la carta di credito e gliela lasci sbranare, sennò devi dimostrare di avere un’assicurazione adeguata alle cure da ricevere.

Eh certo, quelli sono privati.

Se ti curano chi li paga a loro?

Lo stato?

Ma manco per niente.

Qui da noi sì, tutti hanno diritto ad essere curati, ma lì no.

Paghi e ti curano.

Non paghi ti attacchi e tiri forte.

Questo significa che se puoi pagare forse la scampi se non puoi no.

Rimani malato.

Ti arrangi con una camomilla, un bacetto contro la bua e due cerotti, pure se hai un male gravissimo.

Dice, ma così si muore.

Cavoli tuoi.

In campagna elettorale qui da noi, c’è stato chi ha lavorato per promuovere la sanità privata e lo diceva pure chiaramente.

Se tu li voti, poi te li ritrovi a governare e quelli fanno quello minacciato, come sta succedendo anche in Umbria.

Quelli lì aiutano le multinazionali delle assicurazioni e se ne fregano del malato con pochi soldi.

E poi un’altra cosa:

Forse non tutti abbiamo capito che le assicurazioni sanitarie somigliano un po’ ad un centro scommesse.

Scommetto che non ti ammali per il prossimo anno. Se succede io ti pago le cure, sennò ho guadagnato quello che hai pagato tu e me la spiccio senza spese”.

Una scommessa appunto.

Come l’assicurazione per l’auto.

Dice l’assicuratore: “Scommetto che non avrai incidenti. Se ce l’hai pago io, ma devi rimanere dentro le difficilissime regole. Sennò, ancora, cavoli tuoi”.

E tu per tornare alla sanità, scommetteresti sulla salute di una persona che per esempio ha un tumore?

Lo stato sì e ti assiste e ti cura con i mezzi che chi governa gli ha lasciato. Per ora.

Il privato una scommessa già persa in partenza secondo te l’accetta?

E allora bisogna fare attenzione quando è il momento di votare.

Meglio scegliere quello che promette di fare quello che è giusto.

Gli altri meglio lasciarli indietro che se poi vanno al governo te li ritrovi che ti trascinano in guerra per favorire le multinazionali delle armi e poi, se ti ammali, manco ti curano.

Quindi io sono per la Sanità pubblica.

E visto che ci siamo pure la scuola pubblica deve essere di qualità.

Ecco.

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