ZELENSKY A SANREMO

Allora, la vicenda è questa:

Dopo una settantina di anni, ci ritroviamo ad avere una guerra proprio al centro dell’Europa.

La mia è la generazione di quelle persone che la guerra non l’hanno mai vissuta dall’interno.

I miei genitori invece sì. I nonni poi, manco a parlarne. I miei nonni se ne sono fatte addirittura due. La prima e la seconda guerra mondiale.

Adesso ci siamo di nuovo.

Russia e Ucraina sono in guerra fra di loro e l’Italia ha scelto, secondo me sbagliando, di entrare nella disputa prendendo le parti di uno dei due contendenti.

Non importa quale dei due.

Quella della guerra in Ucraina sarebbe stata invece una straordinaria occasione per il nostro paese di giocarsi il ruolo di mediatore.

Quello che poteva darci un’immagine diversa da quella che ci ritroviamo ad avere avendo scelto di parteggiare per uno dei due.

Il ministro della difesa italiano che leggo da Wikipedia, si è interessato a livello professionale di armi ed armamenti, parla già di confine morale che non va superato sennò scatta il ditino sul pulsante della bomba grossa.

Eh certo, collaborare con uno stato in guerra aiuta per il futuro quando ci sarà da ricostruire e aiuta pure adesso che c’è forte richiesta di quelle armi di cui noi siamo produttori.

Chissà se si guadagna di più vendendo le armi o la musica leggera.

Questa è solo l’introduzione per parlare di un argomento più leggero.

Meno pesante diciamo vah!

Il quesito è se è giusto invitare il presidente dell’Ucraina, la nazione che abbiamo scelto di appoggiare, al prossimo Festival di Sanremo che, anche se non sembra, evidentemente ha bisogno di ulteriore visibilità.

In questi giorni in Italia si parla molto di questo argomento.

Dice: “Sei d’accordo con chi vuole ospitare il presidente ucraino al Festival della Canzone Italiana“?

Dico: “Beh certo che no. E se vuoi ti spiego anche perché“.

E il perché è facile da spiegare, sempre rimanendo sul cazzeggio eh, che la guerra già pesa di suo.

Il Festival di Sanremo nasce e vive per promuovere la canzone italiana nel mondo no?

Ecco senza fare discorsi troppo profondi, se inviti Zelensky, quindi ti butti da una parte, perdi di botto tutta la disponibilità e la simpatia che ha sempre dimostrato il popolo russo verso la musica leggera italiana.

Ricordiamoci che i russi apprezzano pure Albano e Pupo.

Se i russi scoprono che il Festival di Sanremo è contro di loro come credi che reagiranno?

Bruciato in un colpo solo, tutto il mercato russo per qualche punto di share.

Così facendo il Festival della città dei fiori, quelli che qualcuno consigliava di mettere nei cannoni, tradirebbe colpevolmente la sua missione di ambasciatore della canzone italiana e sarebbe un errore.

Anche solo per questa che riconosco essere una scemenza non sarebbe da invitarlo a Zelensky.

Anzi se riuscissimo a mostrarci neutrali, e magari pure a gestire una trattativa, pure usando la musica non sarebbe male.

Ma mi sa che ormai è tardi.

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