Ma esiste il posto a sedere nella sala di un teatro d’opera meglio di un altro?
Magari una poltrona in platea, oppure uno specifico palchetto o addirittura come dicono in molti il loggione per ascoltare il suono migliore?
Magari il posto giusto invece è proprio in quinta, cioè in palcoscenico, da dove si vedono gli attori di profilo mentre guardano verso il pubblico?
Possiamo dire che il posto giusto è quello che ognuno preferisce. Secondo la sua esperienza.
Gli amanti della musica lirica per esempio sostengono che specialmente in alcuni teatri storici, il suono dal palco salga su fino al loggione e da lì si apprezzano meglio tutte le sfumature che compongono la voce del cantante e il timbro dell’orchestra.
Qualcuno pensa che il palco reale, quindi quello al centro, sia il migliore punto per seguire lo spettacolo.
Io posso dire solo che alcuni fra i più apprezzati registi che ho avuto l’onore di vedere durante la preparazione dello spettacolo, hanno sempre scelto la poltrona centrale nella settima fila di platea.
Mi è capitato soprattutto a Spoleto, di vedere l’allestimento di spettacoli diretti a partire per esempio da Luchino Visconti in qua, tanto per fare un nome. Tutti i maggiori registi che ho visto in prova, chiedevano che il tavolo di servizio dove lavorare alla preparazione dello spettacolo, venisse posizionato proprio per potersi sedere in quel posto speciale.
Quello da cui mettere a punto la scenografia, creare gli effetti di luce, regolare il suono, controllare i movimenti di scena e i costumi, coordinare le posizioni di attori, cantanti, coro.
Tanto che poi era diventata un’abitudine pure per i tecnici, piazzare il tavolo di regia proprio lì, senza nemmeno aspettare la richiesta.
Fila numero sette, poltrona centrale.
Anche io quando posso scelgo quello di posto quando vado a teatro da spettatore.
Mi fa sentire vicino ai grandi che se fossero presenti forse sceglierebbero anche loro quella stessa poltrona di platea.
Settima fila.